Lesione cuffia dei rotatori
Lesione cuffia dei rotatori: considerando sempre aspetti multifattoriali (disturbi metabolici, occupazionali ecc.) che aumentano il rischio, ci sono due principali cause di tendinopatia: acuta e degenerativa. Nel primo caso può accadere in seguito a cadute su braccio allungato o sollevando grossi pesi con un movimento non corretto, oppure in seguito ad altre lesioni acute di spalla, come una lussazione o una frattura. Nel caso di lesione tendinea su base degenerativa, essa accade con una regressione che avviene nel tempo, quindi fortemente correlata all’età del soggetto e al suo utilizzo. La maggior parte avviene nella spalla dominante, se una lesione tendinea degenerativa è presente da un lato c’è maggiore probabilità di lesione tendinea anche per l’articolazione controlaterale. Le maggiori cause sono stress ripetuto: stesso movimento che crea stress sulle strutture muscolo-tendinee della cuffia, baseball, tennis, arco, weightlifting sono attività a maggior rischio insieme a lavori che creano stress ripetuto; mancanza di vascolarizzazione: con l’età, la vascolarizzazione nella cuffia si riduce e la naturale abilità del corpo di riparare danni è limitata; inoltre la presenza di osteofiti dovuti a osteoartrosi di spalla può creare irritazione e danno delle strutture tendinee. Gli esami di imaging diagnostico sono essenziali per valutare le strutture lesionate.
Non sempre vi è una correlazione diretta tra severità della lesione e danno funzionale, pertanto la valutazione specialistica fisiatrica è fondamentale per mettere insieme gli elementi derivanti dall’imaging con quelli ritrovati nell’esame fisico e proporre al paziente un percorso conservativo (terapie fisiche per ridurre reattività tissutale e fisioterapia) o un consulto chirurgico ortopedico (nei casi in cui la limitazione funzionale sia di ampia entità e non reversibile con il solo trattamento conservativo). Nel caso conservativo la fisioterapia è diretta al miglioramento della funzionalità attraverso esercizi attivi specifici, alcune modalità di intervento sono risultate utili ed efficaci come Shoulder Symptom Modification Procedure (Jeremy Lewis), in alcuni casi è invece necessario lavorare con dei piccoli compensi per permettere un ritorno alla maggior parte delle attività della vita quotidiana.